La fotografia, per me, è un atto emotivo — un gesto che traduce ciò che sento, non solo ciò che vedo.
Sono un artista visivo con sede in Italia e lavoro esclusivamente con la fotografia analogica: pellicola 35 mm, Polaroid e processi fotografici alternativi.
La mia ricerca si muove tra discipline diverse e tocca temi come la memoria, l’impermanenza e la connessione — esplorati sia attraverso progetti documentari che sperimentali.
A volte seguo un approccio più antropologico e narrativo, indagando le relazioni umane, l’identità culturale e il nostro legame con l’ambiente. Altre volte mi concentro sugli aspetti materiali ed ecologici, sperimentando formule a base di piante e tecniche fotosensibili che valorizzano la tattilità, la lentezza e la bellezza dell’imperfezione.
In tutti questi percorsi, la fotografia diventa un linguaggio: un modo per osservare e restare vicini a ciò che è fugace, essenziale e vero.
In parallelo al mio lavoro personale, porto avanti progetti di fotografia partecipativa con bambini in aree rurali, urbane marginali e contesti remoti — dall’Amazzonia alle Ande e oltre. Con semplici macchine analogiche, li incoraggio a raccontare la loro vita dal proprio punto di vista, trasformando la fotografia in un gesto libero, espressivo e accessibile.
Queste esperienze hanno rafforzato la mia convinzione che la fotografia sia un linguaggio creativo e interculturale — uno strumento per esprimersi, connettersi e condividere storie.
Prima di dedicarmi alla fotografia, ho lavorato per diversi anni come Visual Designer e Direttore Creativo tra Londra e Roma — un percorso che ha formato la mia sensibilità estetica e che oggi vive attraverso la luce, la chimica e l’immagine artigianale.
Il mio lavoro è stato esposto in gallerie in Italia, presentato in festival e pubblicato a livello internazionale.
SE IL MIO LAVORO RISUONA CON TE,
SONO SEMPRE APERTO A CONVERSAZIONI, PROPOSTE
O SEMPLICEMENTE AD UN SALUTO.